Antiche strutture

Montenero Sabino

 Castrum Montis Nigri, l’attuale Montenero, è un piccolo comune della provincia di Rieti; situato su un costone dei Monti Sabini e racchiuso tra i torrenti Riella e Petraro.
Si ritiene che il nome Montenero possa derivare, oltre che dai folti e oscuri boschi che lo circondano (soprattutto lecci e querce), anche dalla presenza, nel territorio, della “pietra nera” o “pietra focaia” che in passato fu ampiamente sfruttata. Già nella preistoria, infatti, essa era utilizzata nell’industria litica, per la realizzazione di strumenti da taglio e da lavoro. La “pietra focaia” fu utilizzata, poi, fino agli inizi del 900 per la fabbricazione di acciarini e armi da fuoco (soprattutto durante il predominio dello Stato Pontificio).

 L’aspetto dell’abitato, pittoresco per la sua struttura a spina di pesce, è costituito da una doppia fila di case intervallate da angusti vicoli e disposte ai lati di un’unica strada, l’attuale Via Roma, che collega le due estremità del borgo, la Chiesa in basso e la poderosa mole del Castello in alto.

 L’agglomerato è immerso in un paesaggio dal sapore antico, in cui la presenza dell’uomo non è invadente e si può godere del benessere che donano ettari e ettari di montagne ricoperte di coltre boschiva; un territorio intatto di particolare suggestione naturalistica.
A tal proposito va ricordato che, a 2 km dal paese è sorta, ad opera della V Comunità Montana, un’azienda Faunistica per l’allevamento di cervi e daini, che si inquadra in un progetto di ripristino dell’ambiente naturale e di recupero della fauna selvatica.